Lignano 1958

  • Lignano in Rivolta



    Carissimi soci ed amici,
    quando si parla di storia ad ognuno di noi può venir in mente un solo nome: FotoCineClub-Lignano; infatti la nostra associazione si dedica da 30 anni alla ricerca d'immagini e documenti che riguardano la nostra piccola e giovane realtà Comunale.
    Ricorrono ormai i 50 anni della istituzione del Comune di Lignano Sabbiadoro, tutto nasce nella notte di mercoledì 5 novembre 1958, quando alle quattro del mattino quasi tutti i lignanesi si recarono al ponte di Bevazzana per ribellarsi alla "tirannia" di Latisana non era un'azione improvvisa, da tempo infatti a causa delle troppe tasse si tramava per la sua realizzazione e se ne studiavano i particolari; nulla doveva essere lasciato al caso, ed ognuno aveva il proprio incarico. Sapevano tutto anche a Roma da dove pochi mesi dopo: (il 18 luglio 1959 alle ore 12 suonano a festa le campane della chiesa non perché era mezzogiorno, ma per la telefonata che arrivò) il 21 luglio 1959 arrivò il "Decreto legge" con cui Lignano, da frazione del Comune di Latisana diventava Comune autonomo. LEGGE n.552 pubblicata sulla GAZZETTA UFFICIALE n° 185 del 3 agosto 1959.
    Vediamo di seguito i ruoli:
    1) Don Mario Lucis, dal novembre del 1951 nostro parroco, ex-partigiano, aveva ancora dentro di se la furia del combattente, e fu proprio Lui ad "istigare" gli altri "cospiratori-carbonari" alla rivolta organizzando già dal '54 il gruppo della Democrazia Cristiana che doveva poi gestire il nuovo Comune.
    2) Dottor Emilio Zatti medico condotto, suo "compare di merende" e complice alla pari.
    3) Guido Teghil segretario della DC, che fu poi il primo Sindaco.
    4) Virgilio, Bruno ed Argelio Scarpa, albergatori-titolari del covo dei rivoltosi.
    5) Bruno Canova, i cugini Luigi, Elio e Mario De Minicis, Bruno Cocetta il panettiere, Giuseppe Piccoli unico arrestato, Paolo Zen, Mario Pizzolitto, Giovanni Culaon, Attilio Chioratto (che era in barca e gli mancò poco a cadere nel canale), Natalino Fanotto (che conserva tutt'ora, i giornali di quei giorni come fossero reliquie), Aldo Paretti, Giovanni De Filippis, Giovanni De Minicis, Pier Giorgio Tami, Renato Martin, Bepi Anzil, il pescatore Milocco (detto Siane), Massimo e Sergio Scudiero, Aldo Battistella e Bortolo Caoduro, poi ancora Tiziano Zoccarato, Giovanni Serafin, Virgilio Sandri e Bruno Zanatta incaricati al taglio delle catene...questi solo alcuni degli organizzatori, ma molti di più erano presenti sui due ponti. Tutto doveva essere perfetto, nulla doveva andare storto, nessuno doveva farsi male o litigare, Don Mario pensa alle "anime" calcola quante sono, riferisce il tutto a Coccetta per far arrivare le provviste di farina e per calcolare quanti giorni di pane venivano assicurati la chiusura sarebbe stata ad innoltranza, Zatti calcolava i tempi per le previste nascite, censiva i malati gravi, e valutava le possibili emergenze; si provvedeva quindi alle barche per traghettare, ed alle automobili su entrambe le sponde per il trasporto, e così fu assicurato anche il parto della signora Gregoratti moglie di Tullio, ed anche l'operazione d'appendicite a due bambini. Finita la rivolta si dovevano raccogliere i frutti di tanta fatica, per cui andava messa in moto la macchina politica anticipando ...prevedendo le mosse che avrebbero fatto quelli di Latisana, che per loro disgrazia avevano al governo del paese una lista civica e quindi non avevano "orecchi" a Roma dove si stava perfezionando un accordo tra Democristiani Friulani e Comunisti Siciliani per "uno scambio di favori" poi realizzato con: tu dai un Comune a me, io do un Comune a te ...tutti votarono senza nessun contrario ... felici e contenti ...il resto?
    Lo trovate nei racconti della gente ...godetevi il nostro regalo ...la nostra storia non va dimenticata ... è una cosa PREZIOSA !

    Per il FotoCineClub-Lignano

    Il Presidente
    Doriano MORO

  • Contro Latisana


    I cittadini della frazione vogliono amministrarsi da soli

    Un vivo fermento regna fra la popolazione di questo popoloso centro che ha deciso per rappresaglia contro il Comune di Latisana, del quale fa parte come frazione, di "aprire" domattina i ponti sul canale Bevazzana onde impedire qualsiasi comunicazione fra le due località e dar veste tangibile alla definitiva rottura di rapporti, fra di esse.
    Bisogna sapere che Lignano da tempo aspira a diventare comune autonomo, e ne ha pieno diritto sia come popolazione che come possibilità di autonomia amministrativa.
    Un antico progetto in tal senso fu respinto a suo tempo ma gli attivi e cocciuti lignanesi non hanno mai disarmato e un nuovo progetto pare stia per essere presentato alle Camere.
    Ora pare che gli amministratori sedenti a Latisana, in vista di un distacco più o meno prossimo, abbiano deciso di sfruttare finché possibile la situazione, attingendo fino all'estremo limite dalle finanze della frazione tanto che i bravi lignanesi si sono visti appioppare fior di tasse, mentre per contro non è stata eseguita alcuna opera di pubblica utilità "ci penserete voi stessi" par dicano alla sede Comunale. Così la situazione è andata facendosi sempre più tesa fino a sfociare nell'attuale "rivolta" di Lignano contro Latisana.
    In sostanza e nell'attesa della concessione dell'autonomia comunale, Lignano chiede autonomia amministrativa, la riduzione delle tasse e la costruzione di case operaie.
    Altrimenti i ponti resteranno "aperti" e l'esattore dovrà passare il Bevazzana con la barca.
    Senza pregiudizio alcuno per le accoglienze che gli sarebbero riserbate.

  • Lignano "rompe i ponti" con Latisana


    Il centro balneare vuol esser Comune autonomo


    dal nostro corrispondente
    CON IL TAGLIO di due ponti, gli abitanti di Lignano hanno deciso questa mattina all'alba, di risolvere con la forza un'annosa questione, sorta fra loro e il Comune di Latisana.
    Lignano è una ridente località balneare; solamente fino qualche anno fa era soltanto un acquitrino, poi la volontà dei suoi abitanti l'ha trasformata in un centro di villeggiatura ormai noto e frequentatissimo; il paese dipende ancora, come frazione, dall'amministrazione di Latisana.
    In altri termini, nonostante il recente e notevolissimo sviluppo, non è riuscito ad ottenere di essere fatto Comune autonomo.
    Finora, i lignanesi avevano cercato in ogni modo, con le buone, di riuscire nel loro scopo, senza giungere oltre un parere favorevole dato dal Parlamento decaduto nel maggio scorso.
    Per Lignano, essere Comune non è solamente questione di prestigio, ma è una necessità economica.
    Tutti motivi questi, naturalmente, che per Latisana hanno il valore opposto, in quanto la località balneare rende parecchio, con le imposte dirette e indirette, all'amministrazione che la tutela.
    Proprio le cartelle delle tasse, giunte in questi giorni ai lignanesi, sono servite a gettare olio sul fuoco: le tasse sono praticamente triplicate.

    Motivi di malcontento
    A questo si aggiunge un altro motivo di malcontento: le case popolari. Ne sono state costruite infatti solo a Latisana e in parte sono ancora vuote, mentre a Lignano che c'è urgente bisogno niente.
    Singolare " Pronunciamento " sulle rive dell'Adriatico

  • Lignano vuole l'autonomia e "taglia i ponti" con Latisana


    Da stamane interrotte le vie d'accesso al ridente centro balneare ...


    Dalle ore quattro di stamattina il centro balneare di Lignano è isolato. La via d'accesso alla ridentissima località è stata interrotta poco oltre Bevazzana, ove passa il canale navigabile congiungente la laguna di Marano con quella di Venezia, canale sormontato da un ponte girevole.
    La manovra è stata facilissima: il ponte è stato aperto e nessuna corriera, nessuna macchina, nessun autocarro ha potuto proseguire.
    Praticamente soltanto in barca è ora possibile entrare in quello che è divenuto "il territorio libero di Lignano ".
    Niente altro è tuttavia successo in conseguenza, dell'improvvisa impennata dei Lignanesi: sui due tronconi della strada interrotta sostano tranquillissimi, insieme ad alcuni incaricati della località "ribelle", carabinieri e guardie di finanza.
    Non vi sono violenze, ma soltanto la "resistenza passiva" dei lignanesi i quali non vogliono che alcuno per qualche tempo metta piede dalle loro parti affinché ciò serva come protesta e richiamo. Il solo danno reale consiste nell'impossibilità per le autocorriere di portare i passeggeri al capolinea, per i commessi viaggiatori di compiere il giro d'affari in programma, per gli autocarri pesanti di portare a destinazione il materiale edilizio atteso da molti cantieri che pertanto sono costretti a rallentare la loro attività.
    Comunque il collegamento telefonico con Lignano funziona perfettamente, ed è con questo mezzo che abbiamo potuto conoscere le cause del curiosissimo "pronunciamento". Le quali cause sono tre, ma sostanzialmente si riconducono in una sola: e riguarda l'autonomia comunale a cui Lignano aspira ormai da parecchi anni.
    Sono note le vicende e le diatribe che da anni ormai si trascinano sull'argomento: da una parte si sostiene d'essere divenuti "maggiorenni" e di avere diritto a una famiglia Comunale propria, dall'altra si sostiene che dopo tanti sacrifici fatti per allevare la ora prosperosa ex frazione, essa debba mettersi per conto proprio e mancare di versare nelle casse Comunali di Latisana quei pingui dazi che l'amministrazione ha posto persino sui materiali da costruzione per i nuovi alberghi e le nuove villette.





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